Però le cose fatte che Marta Vincenzi elenca, nella sua lettera al partito, sono vere. Come quelle avviate, o tentate. Così come è vero, nel senso di sincero, il tono, il non sottacere difficoltà e contrasti, il desiderio, palpabile, di un confronto onesto, senza sconti, ma anche senza tensioni. Che però ci sono state, forti, e ci sono, da (dirò così) ambo i lati. Ecco: nel leggere quella lettera, non ho pensato che servisse a ricandidare la sindaco, oppure a tagliarla fuori. Ho sperato e spero che serva a riparlare di politica. Enzo Costa
Repubblica Genova 03/06/11
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