Non so discernere torti e ragioni nella guerra stradale fra tassisti e Uber (limite nel quale sono in buona compagnia, fra politici, giuslavoristi e passanti in cerca di un passaggio): sono gli incerti interpretativi dei nuovi mestieri iperflessibili. Annoto giocosamente a margine che “Uber” è nome intimidente: evoca un Supereroe nibelungico che fa polpette dei tassametri. Certo che certe applicazioni degli smartphone sono fantascientifiche: a proposito, esiste una app per giudicare con facilità una app? Enzo Costa
Repubblica Genova 28/09/14
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