Assodato che i sovrintendenti del Carlo Felice sono a scadenza più o meno rapida, ma sempre inesorabile e, scusate l’aggettivo, divisiva, era proprio inevitabile un ultimo (?) atto desolante quale quello di Pacor tenuto fuori dalla riunione del cda da un vigile urbano? D’accordo, si imponeva il solito epilogo lacerante, col sovrintendente uscente divenuto, all’improvviso, inviso, ma non ci potevano risparmiare la scena assurda del vigile buttafuori? Il miglior melodramma offre finali anche patetici, ma non grotteschi. Enzo Costa
Repubblica Genova 10/09/14
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