A latere del processo a Francesco Caltagirone, avevo giocosamente lanterninato sui suoi capelli yeyé. Un motivo in più per scrivere che l’assoluzione riabilita il costruttore, la cui qualità umana emerge dal suo rifiutare la responsabilità civile dei giudici come vendetta. Ma la sentenza dice anche del vizio di buttare in penale materie discutibili sotto il profilo politico-economico, e di certo “travaglismo” che semplifica temi complessi ricavandone colpevoli (singoli o “di sistema”) facili. E se ci si riflettesse un po’? Enzo Costa
Repubblica Genova 13/11/14
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