Asservirsi a due organizzazioni criminali dello spaccio di droga degradandosi a piccoli pusher del comprensorio scolastico ponentino, mettendo a repentaglio la propria fedina penale, la propria reputazione, la propria intelligenza (usare Twitter per gestire il traffico di marijuana dà lievemente nell’occhio): il cursus dishonorum di venti studenti genovesi, narrato dalle cronache, è triste e avvilente, anche per come investivano gli utili: in iPhone. Ma davvero la dipendenza dai cellulari può spingere a tanto? Enzo Costa
Repubblica Genova 05/12/14
tutti i diritti riservati
Nessun commento:
Posta un commento