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Avrei poi una domanda, che è anche un consiglio, da porre ad un altro tipo umano (“tipo” di sicuro, “umano” credo) nel quale mi imbatto di frequente. Si tratta di quello smartphonòfilo irriducibile che, insieme ad altre centinaia di esemplari identici, ha vegliato in sacco a pelo davanti al negozio per accaparrarsi per primo il nuovo, attesissimo iPhone 5 (“5” tanto per fare un numero, ma vanno benissimo anche numeri inferiori o, per il futuro, superiori: il suddetto soggetto è dedito a comportamenti seriali). La domanda-suggerimento che desidererei indirizzargli è questa: “Mi perdoni se La disturbo, caro Signore, ma già che c’era, non Le sarebbe convenuto pernottare qui fino a quando non fosse uscito l’iPhone 6?”.
Un’ultima domanda, in forma di gentile richiesta, è destinata a quell’essere esagitato che si appalesa da anni, sull’autobus, dal dentista, in ufficio, da una piazza collegata con Santoro, sul web, da ultimo brandendo un forcone, da ultimissimo assemblando di nascosto un carro armato, da fuori tempo massimo arringando il popolo (della rete), per sentenziare a squarciagola: “I politici sono tutti ladri!”. La mia domanda-richiesta recita così: “Abbia pazienza, esimio Dottore, sono un collezionista di aforismi originali: Le spiacerebbe gridare anche ‘Non ci sono più le mezze stagioni’?”.
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