Nella Notte bianca dell’iPhone, masse di giapponesi hanno assaltato i negozi, avanguardie di italiani si sono messe in coda e una retroguardia sorese (io) ronfava beata. E’ la mia renitenza all’hi-tech che avanza, nella sua solita sintomatologia: avvertirò il bisogno di un telefono con cui navigare toccando il display, solo quando sarà superato da un rasoio che manda mail. Rispetto al bamboccione torinese in veglia telefoninica ululante in tutti i tiggì, mi sono perso un gioiellino, ma ho guadagnato un sonnellino.
Enzo Costa
Già pronto un nuovo modello ad hoc
(Repubblica-Il Lavoro 15/07/2008)
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