“La nostra adorata Genova”, scriveva ieri qui, nel suo bellissimo intervento, Rawan Ayub, studentessa islamica che celebrava l’intesa col Comune per la Moschea. Che sentisse sua e adorata la città, era evidente da ogni parola. Un senso di appartenenza e di comunità chiaro in tutti i presenti alla cerimonia di mercoledì: ragazzi, donne e uomini con l’abito, il velo e l’espressione della festa, il rabbino, le autorità. Fuori, però, sparuti leghisti evocavano ed invocavano paure. Ma non si dispera di integrarli.
Enzo Costa
Ho qualche dubbio.. :-(
(Repubblica-Il Lavoro 18/07/2008)
tutti i diritti riservati
Nessun commento:
Posta un commento