Dipingere all’improvviso un arcobaleno, dopo che sulla tela si sono disegnate solo tempeste e bufere, non è facile. Anche quando – invece di quadri – si tratta di telegiornali. Però, con buona volontà, ci si prova. Il segreto, per chi (dopo aver tracciato plumbei notiziari denigranti Prodi) tratteggia gli attuali tiggì celebranti Silvio, è – adesso – lasciar vedere uno spiraglio. Fare scorgere un bagliore. Ridurre gradualmente l’oscurità in favore della luce. E, piano piano, l’effetto arcobaleno è garantito. Magari, con la sicurezza, partendo dalla capitale: sotto il governo dell’Unione e l’amministrazione Veltroni, il Tg2 adoperava solo tinte cupe: “A Roma si spara come nel Far West”, titolò a ridosso delle comunali per un episodico conflitto a fuoco tra balordi, fortunatamente incruento. Un tipico fattaccio di qualsiasi metropoli elevato a simbolo di patologica violenza sistematica. Alla vigilia del voto favorevole ad Alemanno, l’atletica cronista Manuela Moreno non esitò a scavalcare, a mo’ di Nino Castelnuovo del carosello “Olio Cuore”, poco protettive barriere di protezione di non so quali scavi archeologici, pur di testimoniare l’abbandono in cui versava la città (troppo) aperta. Ora, si minimizza e si rassicura. Possono morire due clochard per una misteriosa rissa letale, che non si nomina mai la parola “degrado”. Altro che Far West. Oppure, se la cronaca nera prorompe, segue visita filmata sul luogo del reato di un Alemanno intransigente e rasserenante. O sgommante pattuglione catodico stile “La squadra”. Napoli, poi, profuma via etere: scomparsa l’immondizia (anche quella che ingombra ancora le periferie), e con essa la memoria di quando la destra giocava elettoralmente allo sfascio, fomentando le rivolte anti-discariche, dicendo no ai rifiuti campani nelle regioni “azzurre”, o assaltando l’abitazione del presidente della Sardegna Soru, “reo” di concreta solidarietà con Napoli. Quanto agli italiani che non arrivano a fine mese, scordatevi i pensionati che cercavano disperatamente cibarie tra i rifiuti: mercoledì 23 il non più apocalittico Tg5, nei titoli delle 20, ci faceva sapere che i prezzi erano sì alti, ma che gli italiani (aguzzando l’ingegno) avevano scoperto i convenientissimi mercatini. Si vede che durante il governo Prodi erano chiusi.
"Venga, signora! Abbiamo bufale freschissime, oggi!"
da L'Unità, 26 Luglio 2008
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