Che delusione! Che destra di mammolette! Che imbelli di berlusconidi! Eppure il ministro La Russa, passando marzialmente in rassegna le truppe di cielo, di terra e di mare aggregate a poliziotti e carabinieri, le aveva tuonate chiare: chi si opponeva alla militarizzazione delle città, era un patetico sessantottino. Un pacifista con pancetta. Un panciafichista a tempo scadutissimo. Duole dirlo, ma erano parole. Chiacchiere da salotto. Balle borghesi. Cortine fumogene parolaie che malcelavano la natura parlamentar-pantofolaia dell'operazione, resa evidente dall'incontrovertibile realtà dei numeri: cosa sono tremila soldati disseminati per tutto lo Stivale? Un'inezia, se pur in tuta mimetica. Una nullità, per quanto in divisa. Una quisquilia, benché in assetto di guerra. Le maglie della rete militare provvidenzialmente (in teoria) gettata sul Bel Paese per catturare le orde di criminali micro e macro che vi sguazzano, sono desolatamente larghe. Troppo pochi soldati per troppe vie, piazze e tangenziali: non oso pensare a quanti tratti stradali resteranno non presidiati, a quanti vicoli saranno sgombri di brigate alpine, a quante traverse risulteranno spoglie di posti di blocco da parte di uomini muniti di paracadute. E se mi scappa e ci penso, inorridisco dallo sgomento: migliaia, milioni di zone a traffico limitato, vie provinciali, piazzette rionali, piazzali metropolitani senza l'ombra di una mitraglia in mano ad un sottotenente. Da schiantare dalla paura. Da svenire dal terrore. Da morire dall'insicurezza. Mi pare già di vederli, feroci scippatori e sanguinari borseggiatori, taglierino in una mano e Tuttocittà nell'altra, aggirarsi tranquilli per questa e quella viuzza non occupata dalle truppe, pronti a colpire certi di un'impunità per le loro basse azioni che nemmeno il lodo Alfano per le alte cariche.
Un'operazione (militare) di facciata. Come dimostra, oltre che la quantità delle forze impiegate, la qualità delle loro attività: per dire, nulla è stato predisposto per l'intervento dalla costa. Per le pattuglie da sbarco. Io, che abito in una città di mare, so - per esempio - che a volte i campi rom non autorizzati sorgono non distante dagli arenili. Perché, mi domando, il cannoneggiante (a parole) La Russa non ha pianificato, a ridosso della battigia, l'inabissamento di appositi sottomarini nucleari pronti, in caso di edificazione di baracche abusive di rom e sinti, a raderle al suolo mediante intelligentissimi siluri atomici sparati dai limitrofi fondali sabbiosi? "Rapidi ed invisibili / tornano i sommergibili!", cantava una fulgida melodia del Ventennio. Quel borghese, parolaio, pacifista, panciafichista di La Russa se ne è scordato. Al più, come documenta "Blob", canta Battisti da Bruno Vespa insieme a quella comunista della Parietti. E a noi, poveri italiani in balia del Crimine, chi ci pensa?
Enzo Costa
Un'operazione (militare) di facciata. Come dimostra, oltre che la quantità delle forze impiegate, la qualità delle loro attività: per dire, nulla è stato predisposto per l'intervento dalla costa. Per le pattuglie da sbarco. Io, che abito in una città di mare, so - per esempio - che a volte i campi rom non autorizzati sorgono non distante dagli arenili. Perché, mi domando, il cannoneggiante (a parole) La Russa non ha pianificato, a ridosso della battigia, l'inabissamento di appositi sottomarini nucleari pronti, in caso di edificazione di baracche abusive di rom e sinti, a raderle al suolo mediante intelligentissimi siluri atomici sparati dai limitrofi fondali sabbiosi? "Rapidi ed invisibili / tornano i sommergibili!", cantava una fulgida melodia del Ventennio. Quel borghese, parolaio, pacifista, panciafichista di La Russa se ne è scordato. Al più, come documenta "Blob", canta Battisti da Bruno Vespa insieme a quella comunista della Parietti. E a noi, poveri italiani in balia del Crimine, chi ci pensa?
Enzo Costa
Presidio presso le scuole (con tutti quei pericolosi bimbi extracomunitari..)
da L'Unità, 8 Agosto 2008
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