L’eco spenta sul nascere degli ultimi gestacci politici di Borghezio lo conferma: se sono orribili gli italianissimi ombrello e dito medio sollevato del neurodeputato leghista, lo è altrettanto la nostra assuefazione ad essi. Che tonifica lui e compagni di padanate: sanno che possono. Possono, nel caso genovese, vomitare oscenità lessicali e mimiche su un sindaco, Marta Vincenzi, “reo” di voler promuovere, con un centro di preghiera comune tra le tre confessioni monoteiste (e forse, poi, una Moschea), l’integrazione tra culture. Offendono storia (Genova ha antiche tradizioni di incontro fra i popoli) e civiltà per alimentare, legittimandoli, ignoranza e bassi istinti xenofobi. Le pose plastiche di Borghezio magari saranno sbeffeggiate in uno spot di EgyptAir, ma per noi oramai fanno parte del paesaggio politico come, una volta, le inquietudini di La Malfa e i silenzi di Berlinguer. Ci hanno preso per sfinimento. Enzo Costa
La Commenda (carica di storia) e un comenda (carico di boria)
L'Unità 17/08/08
tutti i diritti riservati
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