“La signora Veronica Lario ha confermato stamane all’agenzia di stampa Ansa la sua intenzione di divorziare dal marito Silvio Berlusconi. E’ stato già avviato il contatto con l’avvocato per le pratiche di separazione. La notizia era stata diffusa dai quotidiani la Repubblica e La Stampa. Il Premier in mattinata ha lasciato Roma per recarsi a Milano. Nei giorni scorsi avevano suscitato polemiche le dichiarazioni di Veronica Lario, che aveva definito ‘ciarpame’ le voci sulle candidature di veline alle elezioni europee. Il Premier aveva replicato: ‘Anche la signora ha creduto alla disinformazione di certi giornali della sinistra’ “.
Così Susanna Petruni ha dato la notizia della rottura tra Silvio e Veronica nel Tg1 delle 13,30 di domenica. Con un’asetticità diabolica, ovvero dotata di dettagli in cui, si sa, si nasconde il diavolo. Su tutti, quanto attribuito alla “signora”: aver “definito ‘ciarpame’ le voci sulle candidature di veline alle elezioni europee”. Eccolo, il dettaglio: “ciarpame”, non – come in realtà affermato da Veronica – le tentate candidature di veline, bensì le voci su quelle candidature. A suggerire che la spazzatura non è nell’idea del Capo di esportare allegre fanciulle a Bruxelles, ma nell’informazione (falsaria?) che quell’idea ha divulgato. Furbo espediente lessicale supportato dalla chiusura, che ripete a pappagallo la versione del Capo sui giornali della sinistra, e dall’unica “colpa” attribuita: quella di aver suscitato polemiche. Colpa di Veronica e delle sue (avventate?) dichiarazioni: sottinteso, ah, se fosse stata zitta! Ascoltando una notizia fornita in questo modo, cos’ha capito un teleutente non informato dai giornali (condizione piuttosto diffusa)? Poche cose, e sbagliate: ha intuito che la colpa è di Veronica e dei giornali di sinistra; nulla gli è stato detto delle tante veline e letteronze effettivamente destinate alla candidatura e rimosse solo a bufera coniugale scoppiata; nulla della spigliata fanciulla napoletana omaggiata di visita e gioielli dal Premier; nulla circa l’abitudine di quest’ultima di chiamarlo “papi”; nulla del padre di un’altra aspirante candidata arrivato a darsi fuoco per la promessa elettorale non esaudita dal Premier azzurro. Gli è stato detto, confusamente e implicitamente, che la “signora” aveva: biasimato voci assurde diffuse dai media; creato polemiche; chiesto il divorzio perché, come aveva spiegato il Premier, fuorviata dalla stampa di sinistra. Perlomeno, gli odiosi attacchi di Libero a Veronica Lario erano a viso aperto. Enzo Costa
Sinistra immagine di sinistra (occhio al logo della trasmissione..)
L'Unità 05/05/09
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