Urge un’estetica del rigore brunettiano: le impiegate del tribunale, disadornati i muri dei lineamenti decadenti di Clooney & Pitt, li arredino con i segni somatici della Nuova Era Severa: un poster dell’indefesso ministro che con espressione congestionata sibila “elite di merda!” (mi scuso per “elite”); un ingrandimento della sua boccuccia distorta nell’atto di augurare il decesso traumatico agli oppositori. Così, quando i posteri ritroveranno gente sepolta da scartoffie e stampanti rotte, guardando le pareti capiranno tutto. Enzo Costa
Il poster che uccide!
Repubblica Genova 24/11/09
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