Gradisco sempre le performance da tg di Sergio Maifredi: sguardo concupiscente la telecamera incurante dell’intervistatore, dizione tonitruante, voce impostatissima ai confini del birignao. E anche ora, dalla mera lettura delle sue rampogne all’accanimento terapeutico per il Carlo Felice, mi pare di vederlo e di sentirlo: una sublime prova d’attore. Interpreta chi difende il teatro e si identifica politicamente in Papi, teorico della cultura del velinismo, e in Tremonti, filosofo contrario alla cultura perché non si mangia. Enzo Costa
Repubblica Genova 16/11/10
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