Fra un La Russa che disegna l’identikit della Fidanzata e un Ghedini che descrive il bunga bunga come una festicciola per educande, latita il coté genovese della difesa di Papi. Eppure sarebbe lecito attendersi credibili testimonianze autoctone sulla location del diletto di Ruby. Per dire, un Cassinelli che garantisse: “Ma quali esibizioni scosciate all’Albikokka, ma quali balletti hard al Fellini! La nipotina di Mubarak vendeva fiammiferi là, al freddo e al gelo, davanti al portale della cattedrale di San Lorenzo!”. Enzo Costa
Repubblica Genova 28/01/11
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