Non so se ci siano gli estremi giuridici che supportino, in base alla legge Mancino, la denuncia nei confronti di un sacerdote che aveva rozzamente dipinto l’omosessualità come una malattia da curare ai primi sintomi (non aveva detto “estirpare”, come avevo scritto: mi scuso per l’imprecisione). So che buttarla in processo mi sembra altrettanto rozzo, col rischio di non fare i conti culturali con pregiudizi simili. La denunciante Casa della Legalità avrà le migliori intenzioni, ma servirebbe una Casa della Problematicità. Enzo Costa
Repubblica Genova 27/02/11
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