La cronaca giudiziaria, informandoci che Giuliano Ferrara è stato assolto da un’accusa di diffamazione, ci rammenta che tre anni fa l’attuale paladino della vitalità mutandesca imputò a una “famosa” ligure di aver abortito per partecipare ad un reality. Dunque, nel suo penultimo stadio, Ferrara era un ayatollah che bollava di immoralità gaudente il vippume da reality. Ora inneggia al libero reality di Hardcore tacciando di puritanesimo chi vorrebbe la legge uguale per tutti. Come si cambia (fedeltà a Papi a parte). Enzo Costa
Repubblica Genova 19/02/11
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