Non è una novità che una società in crisi veda l’arrivo di un uomo nuovo, cui si affidano le ultime, residue speranze, e che questi riconosca il momento difficile, giustifichi le lagnanze dell’utenza, si appelli alle risorse umane e professionali della società, prometta impegno e garantisca che un progetto c’è. La novità è che questa volta il rituale si può riferire sia al nuovo mister veneto della Samp che al nuovo Ad transalpino dell’Amt, e che viene da pensare che, per risparmiare, si potevano unificare le cariche. Enzo Costa
Repubblica Genova 10/03/11
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