Se la storia non è maestra di vita, lo è di ragionamento: o almeno lo è stata per quell’enorme minoranza di persone (26.000) stipatesi nella “piazza” del Ducale. Per quella parte di esse, per esempio, che sabato ha ascoltato l’accorata lucidità di Silvio Ferrari e la passione analitica di Adriano Sofri applicate all’assedio di Sarajevo ed alla guerra di Bosnia. Chi c’era, ha capito molto del dolore degli altri, delle nostre rimozioni, degli artifici mentali e lessicali con cui ci raccontiamo un Male indicibile. Enzo Costa
Repubblica Genova 19/04/11
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