Dice: “Ma le infrastrutture che mancano, i bus che si riducono, il lavoro che latita!”. E conclude: “Quelle sono cose importanti, altro che la Città dei Diritti!”. È il sedicente buonsenso che parla. Giusto ascoltarlo, se è in buona fede, ma doveroso farlo ragionare: fargli capire che, proprio quando la crisi morde, aprire una città alle idee, alla riflessione su valori e ideali, alle persone che producono civiltà in Italia e nel mondo, è offrire un respiro a quella città. È darle consapevolezza, forza morale. È farla vivere. Enzo Costa
Repubblica Genova 14/07/11
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