Non sarà per l’assoluta inattendibilità di Facebook che un giudice ha assolto un imputato di rapina: è che la vittima quell’imputato subito non l’aveva riconosciuto, e l’identificazione, fatta due anni dopo da una foto del social network, non è parsa credibile. Però, parlando più in generale e meno in penale, è vero che certi profili su Facebook sono meno attendibili dell’autobiografia elettorale di Silvio. E che veder definire “amici” chilometrici elenchi di nomi, ci fa interrogare sul misterioso disuso del concetto di “estranei”. Enzo Costa
Repubblica Genova 17/07/11
tutti i diritti riservati
Nessun commento:
Posta un commento