Uno dei politici coinvolti nell’affaraccio ’ndrangheta, il consigliere regionale Saso, ha modi e parole da persona civile; emana(va) serietà e mitezza; avrà fatto buoni studi, buone letture, buone frequentazioni. Eppure indagini e intercettazioni lo immortalano appeso al malgarbo semi-analfabeta di un fruttivendolo iroso, al quale elemosina all’ingrosso voti invece che banane. Al netto degli agi economici di un’elezione (e a prescindere dal risvolto penale della faccenda), ma chi gliel’ha fatto fare a ridursi così? Enzo Costa
Repubblica Genova 06/07/11
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