IL COSTANARIO - interrogatori di Enzo Costa ai candidati alle primarie
Cari (e)lettori, travestendomi da Ispettore Derrick, ho sottoposto i cinque candidati alle primarie del centrosinistra ad interrogatori durissimi: per farli confessare, ho puntato addosso ad ognuno di loro la luce abbagliante del lanternino. Il guaio è che mi hanno risposto a chilometri di distanza, via mail. Eccovi comunque, qui di seguito, i verbali dei miei spietati "costanari" (questionari onerosi da leggere, ma sentiti). E.C.
N.B.: Le domande sono quello che sono, ma le risposte sono ASSOLUTAMENTE vere!
(elaborazioni grafiche di Aglaja)
1. D. Lei, in cinque anni di amministrazione, ha fatto molte cose che non le chiedo di elencare per ragioni di spazio. Per essere brevissimi, le chiedo invece di elencare coloro con i quali non ha litigato
R. Io non sono così litigiosa come sostengono i miei critici ... Come diceva Jessica Rabbit: “E' che mi disegnano così...”. Con lei, per esempio, non ho mai litigato... Ma potrei sempre cominciare alla fine di queste domande del cavolo...
2. D. Di recente ha sostenuto le ragioni dei tassisti contro la cosiddetta liberalizzazione proposta da Monti. Escludo che intendesse difendere i privilegi di una lobby, quindi la guidava una visione più ampia, che vorrei mi specificasse: ecco, in particolare, quel giorno, fino a dove doveva portarla, il taxi?
R. Dico soltanto che quando si parla di liberalizzare qualcosa si finisce sempre a picchiare sui taxisti. Giusto, ma i notai? E le altre corporazioni?... Effettivamente, quel giorno dovevo andare a Begato e la corsa è un po' cara... Ma se volevo trovarmi un bel po' di taxisti sotto casa, avrei fatto meglio a dire il contrario. Non crede?
3. D. Durante il suo mandato ha ricevuto diverse critiche: c’è qualcosa di cui si è pentita, oppure rifarebbe tutto, compreso rispondere alle domande di Giletti?
R. Certo che ci sono cose di cui mi sono pentita. Ma rispondere alle domande di Giletti è servito, perché, poi, molti genovesi mi hanno telefonato e scritto per dirmi che la sindaco è la loro e se la massacrano da soli. Non c'è bisogno di Giletti... La prossima volta, comunque, ci mando un assessore...
4. D. Qual è la prima cosa che NON farà se sarà eletta sindaco?
R. Sarò buona e compunta, non andrò a spernacchiare le circa trenta persone che si meriterebbero una pernacchia... Ma mi metterò le scarpe con i tacchi a spillo e, nella calca, qualcuno lo beccherò... Perché, vedrà, saranno tutti e trenta lì a festeggiarmi...
5. D. Qual è il libro letto negli ultimi tempi che più le è piaciuto, e perché non è il mio?
R. Ho letto il Bilancio del Comune di Genova: col senno di poi mi sono accorta che viviamo in un mondo sempre più surreale... Allora ho cercato il suo libro ma non mi ricordavo il titolo... con tutti quegli avverbi di tempo... Se me lo regala lo leggo...
ROBERTA PINOTTI
1. D. Non concordo con chi la accusa di essere una candidata più di immagine che di sostanza politica: è vero che durante gli intervalli pubblicitari di “Porta a Porta” ha letto tutto il “Capitale” di Marx?
R. No, è stato informato male. Mi sono dedicata alla lettura di "À la recherche du temps perdu" di Proust.
2. D. Ha dichiarato di voler praticare la continuità amministrativa, ma questo suo proposito segna una netta discontinuità con l’attuale sindaco che era per la discontinuità: intende ovviare al problema oppure l’ha fatto apposta?
R. Intendo ovviare al problema riportandolo all'anno zero, ovvero continuità fra amministrazioni dello stesso segno politico anche per non disorientare i cittadini.
3. D. Tempo fa, nella sua pagina Twitter, ha scritto di aver pranzato con due grandi fotografi che le hanno regalato le loro idee sulla città. Ecco: non le chiedo di rivelarci chi fossero. Le chiedo, per la sicurezza della città, di garantirci che non fossero Fabrizio Corona e Oliviero Toscani.
R. Posso garantire che non erano nè Corona nè Toscani, ed è permesso rivelare chi fossero: Lanfranco Colombo e Giuliana Traverso.
4. D. Qual è la prima cosa che NON farà se sarà eletta sindaco?
R. Fare discorsi che superino la mezz'ora.
5. D. Qual è il libro letto negli ultimi tempi che più le è piaciuto, e perché non è il mio?
R. Lei si sottovaluta. L'ultimo libro che ho letto e mi è piaciuto è proprio il suo.
MARCO DORIA
1. D. Quando si è candidato, ha negato di ispirarsi al modello Pisapia: poi, per la sua campagna elettorale, ha scelto il colore arancione. Le va di parlarmi del suo daltonismo?
R. Ho semplicemente detto che non mi ispiravo a nessuno pur guardando con interesse alla vicenda di Pisapia e avendo condiviso con tanti la gioia per il suo successo. PS: l’arancione è il colore della primavera Ucraina…
2. D. Recentemente ha dichiarato che lei, rispetto alle candidate Vincenzi e Pinotti, ha il vantaggio di non aver fatto il politico di mestiere. C’è qualche altro concetto, oltre a questo, che la accomuna a Berlusconi?
R. Sì, anch’io (stra)parlo di calcio. Ma sono di sinistra, non rubo, non ho processi pendenti, non racconto barzellette, non mi tingo i capelli…e la lista è assai lunga.
3. D. Smentisca i maligni per i quali lei avrebbe poche idee ma confuse: per esempio, si può affermare che prima si è detto favorevole alla Gronda e poi contrario non perché sul tema traffico ed infrastrutture non è preparato, ma perché ha elaborato un avanzatissimo progetto di Gronda a targhe alterne?
R. Non mi sono mai detto favorevole alla Gronda. Ho approfondito il tema con chi su mobilità e infrastrutture è decisamente più preparato di me. L’ipotesi Gronda proprio non mi convince per il suo impatto sul territorio e per la sua più che dubbia capacità di risolvere i problemi del traffico del Ponente cittadino.
4. D. Qual è la prima cosa che NON farà se sarà eletto sindaco?
R. Non mi monterò la testa.
5. D. Qual è il libro letto negli ultimi tempi che più le è piaciuto, e perché non è il mio?
R. E’ “Suite francese” di Irène Némirovsky. Perché non è il suo?
ANGELA BURLANDO
1. D. Le confesso che la sua candidatura mi ha colto di sorpresa, non me l’aspettavo proprio, mi ha spiazzato così tanto che, per quanto io mi sia preparato, sono pieno di dubbi. Uno su tutti: ma il suo nome di battesimo non era Claudio?
R. Sì, lo confesso.
Il mio nome di battesimo era proprio quello.
Ho deciso di cambiarlo quando, morta di freddo, in una Via XX Settembre natalizia, seduta davanti ad un "banchetto" di emergenza per raccogliere le mie firme, ho dovuto constatare che molti erano più perplessi che convinti.
2. D. Battute sceme a parte, so che lei viene da una lunga esperienza con le forze dell’ordine, e per questo motivo le rivolgo una domanda sulla sicurezza nelle città: come si può ridurre, se non eliminare, la piaga delle ronde padane?
R. Le ronde padane nella nostra città si sono subito autoeliminate da sole.
Se fosse stato possibile provvedere con i parenti, ciascuno da casa propria, allora sì che avrebbero messo radici ma così, all' aperto, tutti insieme,...non è cosa, non è proprio cosa per noi genovesi.
3. D. Lei milita nel partito socialista, del quale giustamente difende la storia nobilissima. A tale fine, giacché il marchio editoriale dell’Avanti ad un certo punto è finito nelle mani di Lavitola, per un nuovo quotidiano socialista le andrebbe bene il nome Indietro Tutta?
R. Grazie per la bella espressione che ha usato nei confronti del mio partito.
Per un "nuovo"quotidiano socialista va sempre bene il marchio editoriale originale.
In fondo è solo questione di un apostrofo (non rosa!)
4. D. Qual è la prima cosa che NON farà se sarà eletta sindaco?
R. La prima cosa che NON farò se sarò eletta?
Sorridere.
C' è poco da ridere a fare il sindaco, con l' aria che tira....
5. D. Qual è il libro letto negli ultimi tempi che più le è piaciuto, e perché non è il mio?
R. "L' eleganza del riccio"
Leggere i suoi libri?..Cercherò di farlo quanto prima. E' una occasione.
Cari saluti e.... avanti tutta!
Angela F. Burlando (ex Claudio).
ANDREA SASSANO
1. D. Lei ha dichiarato di essersi candidato alle primarie allo scopo di riunificare la sinistra: a quando risale questa sua passione per la fantascienza?
R. Da ragazzo, con la lettura del libro di Asimov “Le correnti nello spazio”. Felice anticipazione dell’attuale condizione della sinistra.
2. D. Trovo interessante, nel suo programma, l’idea di un’assemblea per la difesa dei beni comuni. Posto che è più o meno assodato cosa si intende per “bene comune”, le chiedo se è d’accordo nel definire “male singolare” il sabotaggio sistematico del governo Prodi compiuto a suo tempo dalla cosiddetta sinistra radicale.
R. Parlerei piuttosto di “male plurale” dal momento che insieme alla sinistra radicale vanno annoverati nel sabotaggio anche Mastella, Dini e, dulcis in fundo, Veltroni e il suo referendum sul sistema elettorale.
3. D. Vorrei provare a conoscerla meglio come persona, per esempio capire se nel suo carattere prevalgono gli aspetti razionali oppure una qualche tendenza all’esoterico: in altre parole, crede alla profezia dei Maya o invece alla possibilità che lei vinca le primarie?
R. Sono sicuramente una persona razionale: credo nella profezia dei Maya.
4. D. Qual è la prima cosa che NON farà se sarà eletto sindaco?
R. Mettermi a dieta
5. D. Qual è il libro letto negli ultimi tempi che più le è piaciuto, e perché non è il mio?
R. E’ “Il gatto” di Simenon, ma solo perché non ho ancora letto il suo.
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