A volte il disagio di persone deboli comporta degrado urbano. Un fatto da cui però deve scaturire la richiesta al Comune di unire alla riqualificazione dei luoghi la presa in carico degli ultimi, e non la loro cacciata. Nulla e nessuno meritano l’abbandono: non c’è cura per vie e piazze senza cura per gli uomini. Tanto più se la prima viene da un sindaco “più di sinistra”: cosa che spero induca i suoi sostenitori “radicali” a giudizi meno ideologici sulle misure per il decoro cittadino. Servirebbe più cura anche per i pensieri. Enzo Costa
Repubblica Genova 10/07/12
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