Elaborare una tragedia personale, familiare, prima che civile, con l’arte: è altissimo, l’esempio di Massimo Coco, violinista e compositore genovese il cui requiem in memoria delle vittime del terrorismo (fra le quali suo padre, procuratore assassinato dalle Brigate Rosse) è stato eseguito sabato al Carlo Felice. In questi tempi di tensioni sociali pesanti, e di osceni ammiccamenti alla violenza da parte di intellettuali smemorati, Massimo Coco scioglie il dolore suo e di una comunità nella musica. Grazie. Enzo Costa
Repubblica Genova 12/11/13
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