“Pulire fuori significa anche pulirsi dentro, e questa è una cosa bellissima”: suonavano perfette e sincere, le parole con cui la cantante israeliana Noa, domenica, ha elogiato i ragazzi che hanno spalato il fango a Genova. Una bella impressione dovuta, certo, all’espressione intensa di Noa, alla sua sensibilità, alla sua credibilità di persona e di artista. Ma viene anche da riflettere su come, ormai, ci sia più facile riscontrare l’autenticità in chi viene da fuori: diffidare di chi ci è vicino è un brutto segno, di solitudine. Enzo Costa
Repubblica Genova 23/10/14
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