Nel monologo esteriore-flusso di coscienza (sporca) da Vespa, il Capo – fra una dichiarazione d’odio per la stampa di sinistra (al soldo della Fondazione di Fini) e una d’amore per l’incapace di intendere (le trappole) Veronica – ha fornito il suo alibi da “papi” integerrimo: ma quale tresca losca con la fanciulla fresca! Lui al compleanno della ragazzetta è andato in doppia pompa magna: nella tratta Milano-Napoli volteggiando sull’elicottero, in quella aeroporto-ristorante sfrecciando con otto auto di scorta. Relativismo degli alibi: poco più di un anno fa, col centrosinistra al governo e la caccia alla Casta all’ordine del giorno, voli ed auto di Stato per un sollazzo privato sarebbero stati esecrati: all’epoca, l’odiato Mastella non poteva volare a Monza per una premiazione ufficiale al Gran Premio; oggi, l’amatissimo Silvio (dopo aver candidato Mastella) non solo si fionda ad un party su mezzi istituzionali, ma se ne vanta a discolpa. Lui, nello specifico e in generale, può. Enzo Costa
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