Mi ero abituato a considerare l’invocazione della meritocrazia da parte di giovani industriali ereditieri di fabbriche e fortune come un tratto indelebile dell’infantilismo italico. Più spiazzante, invece, vedere maturi imprenditori genovesi che – mentre esortano severi la classe politica alla stabilità di governo ed alla coesione collaborativa – si accapigliano ferocemente in Confindustria. Ma forse entrambi i fenomeni delineano uno scenario economico: da noi la produzione industriale di paradossi non conosce crisi. Enzo Costa
SUPEREROI
Repubblica Genova 06/02/10
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