Blogautore su Repubblica.it Sito ufficiale ... Vignette di Aglaja icone-fbEnzo su Facebook Sabato 29 novembre 2014, ore 16:30, presso il museoteatro della Commenda di Pré (Genova), INAUGURAZIONE MOSTRA "TRA IL DIRE E IL DISEGNARE C'E' DI MEZZO IL MARE" Un mare di culture, integrazioni, divagazioni per la matita di Aglaja e la penna di Enzo Costa. Con la partecipazione musicale di Roberta Alloisio e Mauro Sabbione.

sabato 25 dicembre 2010

I SEMIFRESCHI - La Luce di Natale da VIVERE GENOVA 25/12/10

La Luce di Natale, di Enzo Costa
In occasione delle feste natalizie, Enzo Costa regala a Vivere Genova le sue parole. Un momento di riflessione che può aiutare a fare luce su quelle che potrebbero essere le prospettive culturali del nostro paese

La Luce di Natale - foto di Elisabetta Goggi
Un classico natalizio dell’era geologica che va dalla mia infanzia a tre anni fa, erano le festose luminarie che (dis)arredavano vie ed insegne cittadine. Bagliori più o meno intermittenti, così come le annesse riserve pauperistiche (“che spreco!”, “spendessero meglio i soldi!”, “il vero Natale è un’altra cosa!”) che si accendevano un Natale sì e sette-otto no, rifulgendo particolarmente a seguito di un’improvvisa crisi petrolifera o a corredo di una sofferta austerity berlingueriana.

Un classico natalizio 2008-2009-2010 era ed è la graduale diminuzione di luminarie sparpagliate per vie ed insegne cittadine, causata dal profilarsi, dal deflagrare e dall’incanaglirsi di una spaventosa crisi economica. Semi-blackout costellato da annesse riserve consumistiche (“che tristezza!”, “non potevano spendere qualcosina in più?” “il vero Natale è un’altra cosa!”). Ma nella Festività di quest’anno, accanto alla per me sopportabilissima tendenza alla penuria di luminescenza artificiale, brilla (si fa per dire) una sorta di compulsione molesta per il buio culturale: come e più delle luci, si spegne la cultura, si smorzano gli spettacoli, si oscura la conoscenza. Debitamente spacciati per gadget voluttuari, ammennicoli superflui, sfizi rinunciabili quanto superneon e mega-addobbi natalizi. “La cultura non si mangia!” ha proclamato il ministro recordman in debito pubblico del governo del Capo della tv che ci rimpinza di schifezze svuotandoci l’anima, mentre pianificava contabilmente tagli selvaggi al Sapere ed all’Arte (“tagliare la cultura”, lo ha detto Benigni, è espressione che contiene in sé il senso lugubre e sinistro di uno sfregio teppistico). E invece lo spirito ha fame: fame di intelligenza, di emozioni, di consapevolezza, di bellezza.

Spegnere la cultura vuol dire spegnere le menti delle persone, cosa conveniente per chi sgoverna. Ecco: quanti, con coraggio ed ostinazione, si battono per impedirlo, sono forse la luce più intensa di questo Natale.

Enzo Costa
Genova, 24 dicembre 2010

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