“Avrà sospettato che il suo manager fosse Lele Mora?”: così scrivevo satiricamente nel lanternino di domenica, riferendomi al silenzio-assenso dello sceriffindaco Zoccarato, già paladino anti-Belen per il suo outing sulla cocaina, alla notizia di Morgan al Festival. Ora leggo che Zoccarato, in carne e ossa e tolleranza zero, aveva contrattato con Mora, finanziandolo per esporre tre sue pupe (una con master in bunga bunga) su tristi manifesti promozionali. Scopro che non facevo satira, ma neorealismo. Enzo Costa
Repubblica Genova 03/02/11
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