“Estirpare l’omosessualità ai primi sintomi”: sforzandoci di non pensare all’offesa subita da chi è stato oggetto di questa raffigurazione, mettiamoci nei panni di chi l’ha partorita: che sia un sacerdote è secondario (sforzandoci di non pensare al vuoto di carità cristiana che trasudano parole simili). Conta che sia una persona, incapace di definire una condizione umana non condivisa se non con termini brutali. Ecco: chi parla così, vive un disagio. Che bisogna affrontare, non estirpare ai primi sintomi. Enzo Costa
Repubblica Genova 22/02/11
tutti i diritti riservati
Nessun commento:
Posta un commento