Il fatto che ci sia Monti gli brucia (e si capisce), ma è un bruciore sommesso. Il Giuliano Ferrara di Qui Radio Londra di questi giorni non è più lui: o meglio, è lui a combustione ridotta. Un petardo, se non inesploso, intimidito da un’ordinanza del sindaco. È vero, in una puntata ha spiegato a Monti come gira l’economia (lui! a Monti!), ma affabilmente, non divampando di sarcasmi liberistici. In un’altra, ha invitato Napolitano a inserire nel messaggio di fine anno una lode agli attivisti che cercano di persuadere a non abortire: ma l’ha fatto senza indire un’infuocata crociata teo-con, così lieve che Napolitano non gli ha dato retta. E ha plaudito ai negozi aperti tutto il giorno: in sintonia col governo tecnico, e non rimbombando di furore ideologico neo-dandy. Mi sbaglierò (l’ho preso a piccole dosi, magari ho perso una puntata in cui, in un francese perfetto, ha fatto le boccacce a Sarkò), ma il Ferrara dell’era Monti mi sembra, per così dire, sobrio. Enzo Costa
l'Unità 09/01/12
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