Già, in generale, le esagitate contestazioni a Caselli nelle presentazioni del suo libro erano illuminanti. Già le sentenze formato graffiti metropolitani “Caselli boia”, eloquenti. Già il leader No Tav Perino per il quale contestare Caselli gli fa solo pubblicità, significativo. Ma ancor più istruttiva è stata la notizia di Caselli contestato alla presentazione del libro a Palermo. Nella città dove ha rischiato la vita per fermare la corsa della Mafia e della Politica sua socia, un grande magistrato torinese viene giustiziato a parole dal deragliamento della logica di un manipolo di No Tav (?) siculi. Distratti sull’opera di Caselli nel posto in cui abitano, ma vigili sulle sue “malefatte” ferroviario-alpine. I vertici “istituzionali” del movimento (esperto in marketing incluso) dicono più o meno che quelli sono antagonisti che sbagliano. Ma un piccolo ragionamento su perché ci si ritrovi simili schiamazzanti compagni di viaggio, se non No Tav Sì Tavernello, no? Enzo Costa
l'Unità 19/03/12
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