Blogautore su Repubblica.it Sito ufficiale ... Vignette di Aglaja icone-fbEnzo su Facebook Sabato 29 novembre 2014, ore 16:30, presso il museoteatro della Commenda di Pré (Genova), INAUGURAZIONE MOSTRA "TRA IL DIRE E IL DISEGNARE C'E' DI MEZZO IL MARE" Un mare di culture, integrazioni, divagazioni per la matita di Aglaja e la penna di Enzo Costa. Con la partecipazione musicale di Roberta Alloisio e Mauro Sabbione.

martedì 8 maggio 2012

I SEMIFRESCHI - SILVIO, LA RINUNCIA DOPO LE SCONFITTE da l'Unità 01/05/12

Prima di perdere scudetto e amministrative, ha rivelato, in esclusiva per Gente, di non pensare al Quirinale. Non so per voi, ma per me la notizia è stata parecchio sorprendente. E non una, ma due volte: la prima, per la scelta di un rotocalco (come si era soliti dire ai tempi in cui Gente furoreggiava) per famiglie, ma non di famiglia, per il suddetto annuncio epocale. Come si spiega, tale anomala opzione editoriale? Forse Chi era troppo preso dal proprio restyling ideologico, all’insegna di una sobrietà così irresistibilmente trendy, per allestire un set d’epoca rituffandosi nel vecchio glamour arcoriano, così irrimediabilmente (?) out. O magari il direttore Signorini che - come si è potuto ampiamente constatare in un’illuminante intercettazione telefonica fra lui e la mancata nipotina di Mubarak - unisce ad una riconosciuta professionalità pubblica di intervistatore lieve e spudorato un’insospettata maestria privata di suggeritore grave e timorato, invece che formulare domande spensierate al fu Premier, ha preferito confezionargli risposte ispirate da fornire alla concorrenza. Nello specifico, formato rivista patinata specializzata in regnanti più o meno decaduti. La seconda occasione, più che di pura sorpresa, di sconcertato stupore, di meravigliato sgomento, per lo scoop di Gente, si deve proprio alle parole solennemente pronunciate dal già Unto: Lui, ha comunicato alle genti tramite Gente, non pensa al Quirinale. Dove l’incredulità atterrita prende le forme espressive di una domanda deduttiva: quindi chi Lo ha intervistato, o qualche sottoposto di partito, o qualche fan accanito, o addirittura un’ampia quota di elettorato, riteneva ancora possibile, comprensibile, lecito che Lui aspirasse al Quirinale? Al Cavaliere, prima del viaggio schiva-amministrative dall’amico Vladimir, è toccato smentirlo (come fosse una nobile rinuncia) su un settimanale per famiglie, a causa del fatto che molte famiglie, diversi politici, alcuni quirinalisti, svariati futurologi, e non solo Emilio Fede, davano per probabili, se non auspicabili, la prospettiva del Colle scalato dal cultore del bunga bunga nel sotterraneo della Villa di Arcore, lo scenario del beniamino delle olgettine che – invece delle “cene eleganti” cucinate da Lele Mora – presiede il Csm, il quadretto istituzionale del Papi della Patria Silvio scortato dai Corazzieri, dopo i Padri della Patria Napolitano, Ciampi e Scalfaro? Facciamo mente locale: Lui, il potenziale Presidente, lo abbiamo ammirato non molti giorni fa, nello scarso splendore di una ripresa via cellulare nel Palazzo di Giustizia di Milano: trucco pesante, lifting cascante, distingueva con indiscutibile autorevolezza fra costumi da poliziotta, da infermiera, da Babbo Natale e tuniche arabe (non da suore, per carità!) ricevute in dono dall’amico Gheddafi. Lo abbiamo ascoltato, poi, nel nitore audio di un concitato dialogo telefonico con la Sua igienista dentale preferita: adoperava l’espressione “fuori dalle grinfie dei pm”, da malavitoso di basso rango. Disponibile anche,in base all’agghiacciante testimonianza fornita ieri in tribunale da una ragazza sottrattasi a quel tipo di “eleganza”, in versione soave palpeggiatore non autorizzato nonché sublime ispiratore di leggiadre coreografie priapistiche. Ecco: se risulta tuttora concepibile che uno così possa diventare la prima carica dello Stato, giacché di norma si smentiscono notizie almeno attendibili, ce ne vuole ancora, prima che l’Italia ritorni un paese normale. Enzo Costa


 l'Unità 08/05/12

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