Suggestive ma troppo scontate, le voci che settimane fa davano Nicole Minetti ricompensata dall’uscita dal consiglio regionale lombardo con l’ingresso in una trasmissione epocale Mediaset: Uomini e Donne. E qui davvero la suggestione è al top, essendo l’esponente del listino Formigoni reduce dalla conduzione di un analogo format allestito senza telecamere (al più, con qualche ripresa dei cellulari) sul set della Villa di Arcore: Uomo e Donne (titolo eufemistico che edulcora il più esplicito Papi e Olgettine). Eppure, dicevo, l’ipotesi suona ovvia e quindi improbabile, considerata la spiazzante fantasia dell’Uomo, meglio, del Papi, nell’attribuzione di ruoli: uno che ha messo Ferrara ai rapporti col Parlamento, Bossi alle Riforme, Calderoli alla Semplificazione e la Gelmini all’Istruzione, non è proprio uno specialista nell’assegnare posti in base alle competenze. Meglio prendere le voci (poco) fantasiose sulla nuova carriera catodica dell’illustre igienista dentale come spunto per uno sfizioso giochino dell’estate: “Cosa potrebbero condurre?”. Dove il Cavaliere potrebbe piazzare altri collaboratori e/o sottoposti politici che ora per Lui, bramoso di rifarsi la faccia (al di là dell’ineluttabile nuovo lifting), sono imbarazzanti? Di Scilipoti si potrebbe sbarazzare affidandogli la conduzione di Scherzi a parte, variante televisiva molto meno surreale delle sue assurde avventure politiche, dalla candidatura con Di Pietro al controllo assoluto della maggioranza parlamentare in Italia. Cicchitto potrebbe approdare ai Cesaroni nel ruolo di amministratore di condominio ciociaro, lamentoso e noioso. Dell’Utri potrebbe condurre Chi vuol essere milionario?, in una nuova versione: i milioni non li vincono i concorrenti, ma il conduttore. E paga Papi. Enzo Costa
l'Unità 20/08/12
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