Capisco che il concetto vada inteso in senso lato, per rimarcare un’indiscutibile rilevanza culturale, e che – in quest’occasione – per la Regione sia volto ad ottenere un riconoscimento giuridico: ma sono allergico all’espressione “Il dialetto x (in questo caso quello ligure, nda) è una lingua”. Non c’è storico locale che non la impieghi per il proprio vernacolo, e anche a ragione: se, per dire, l’ascolano è una lingua, perché il forlivese no? Questo rifiuto di una parola bella e speziata come “dialetto”, non sarà provinciale?
Enzo Costa
Repubblica Genova 05/10/12
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