Certo che Letta ha fatto il possibile. Però non ha fatto
l’impossibile. Certo che Letta, che è nipote di Gianni, è stato
sostenuto al governo da Berlusconi, che lo ha condizionato. Però
poi di Berlusconi si è liberato, a dispetto di quanto prevedevano
molti, da Grillo al Fatto Quotidiano, e a dispetto di suo zio. Certo
che governare con Alfano e Lupi non è di centrosinistra. Però
governare con la Kyenge e la Carrozza, forse, sì. Certo che
Alfano, dopo il caso Shalabayeva, non si è dimesso, e neppure
la Cancellieri dopo il caso Ligresti. Però la Idem sì. Certo che
il fatto che l’unica a dimettersi sia stata una brava ministra di
centrosinistra, e per una colpa lieve, non è stato confortante.
Però che poi si sia dimessa la De Girolamo, sì. Certo che per
etichettare il governo Letta la semplificazione da social network
aiuta. Però per comprenderlo un po’ più a fondo, no. Certo che
Letta non ci ha fatto uscire dalla crisi. Però ha iniziato a non farla
aggravare. Certo che non ha rilanciato l’economia. Però non è
Mandrake, e nemmeno Otelma, e neppure Casaleggio. Certo che
Letta, con gli alleati e i numeri che aveva in Parlamento, cosa
avrebbe potuto fare? Però ora Renzi avrà gli stessi alleati e gli
stessi numeri. Certo che Letta viene dalla vecchia scuola Dc,
e si vede. Però Renzi viene dalla post-Dc, e si vede lo stesso.
Certo che, vinte le primarie, Renzi ha impresso un’accelerazione
alla riforma elettorale. Però ha impresso anche una scoppola
al governo Letta. Certo che serviva un cambiamento radicale.
Però, forse, senza cambiare radicalmente il modo con cui ci si
proponeva di portarlo. Certo che io, in linea di principio, a un
cambio di premier senza passaggio elettorale non sono contrario
in assoluto. Però il Renzi delle primarie lo era. Certo che però…
Enzo Costa
l'Unità 17/02/14
tutti i diritti riservati
Nessun commento:
Posta un commento