E il modo ancor mi prende. Passano i mesi, i post (con parafrasi letterarie più o meno oscene) e i blitz malriusciti a Piombino, ma resta intatto, per me, il fascino familiare dell’oratoria oracolare del non-Leader dei 5 Stelle: sublime, settimane fa, il suo spiegarmi che Obama, con la scusa di una foto col Papa, era venuto in Italia solo per farci comprare gli F35. Le parole non erano proprio queste, ma il tono e gli accenti sì: quelli, perentori e lamentosi, categorici ed estenuati, tipici del non-Leader. Perentori e categorici, in quanto propri di colui che possiede da sempre la Verità. Lamentosi ed estenuati, in quanto propri di colui che, possedendo da sempre la Verità, è stanco di dirla e ribadirla a tutti noi, così zucconi da necessitare di ripetizioni. Fascino familiare, scrivevo, perché a me questa parlata invasata e affaticata, fin dal suo primo risuonare, ha evocato qualcuno, che poi, scavando nella memoria, ho identificato: massí, è tale e quale Gigetto “ve-lo-dico-io!”, quel tipo che, stuzzicadenti fra i denti e stecca fra le mani, quand’ero bimbo teneva banco nel bar sotto casa. Sapeva sempre come stavano le cose, Gigetto “ve-lo-dico-io!”, su ogni materia, dalla politica alla Nazionale, dalla crisi coniugale dei vicini alla crisi energetica mondiale. E si accalorava a spiegarlo, e a fornire le ricette infallibili per ogni questione, a tutti gli avventori. La crisi energetica…ecco, mesi fa, il non-Leader che, a margine del Festival di Sanremo, espone a un rapito Giletti le sue soluzioni salvifiche per energia e rifiuti, vantando un invidiabile curriculum relazional-viario: “Ho parlato con gli ingegneri! Ho girato mezzo mondo!”. Parole testuali: erano così dolentemente assertive che me le sono segnate. Magari l’avrà fatto anche il buon vecchio Gigetto. Enzo Costa
l'Unità 28/04/14
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