Blogautore su Repubblica.it Sito ufficiale ... Vignette di Aglaja icone-fbEnzo su Facebook Sabato 29 novembre 2014, ore 16:30, presso il museoteatro della Commenda di Pré (Genova), INAUGURAZIONE MOSTRA "TRA IL DIRE E IL DISEGNARE C'E' DI MEZZO IL MARE" Un mare di culture, integrazioni, divagazioni per la matita di Aglaja e la penna di Enzo Costa. Con la partecipazione musicale di Roberta Alloisio e Mauro Sabbione.

lunedì 26 maggio 2014

SEMIFRESCHI - CHIARI DI LUNEDI': IL GESTO DELLE MANETTE: TIPICA PICCINERIA ITALIOTA PER L’EUROPA da l'Unità 26/05/14

Forse l’immagine che sintetizza al meglio questa campagna elettorale per le europee è quella del cittadino Di Stefano che alla Camera, il giorno del voto sull’arresto del piddino Genovese, fa il gesto delle manette. Non dimentichiamola, quell’immagine, nella sua straordinaria eloquenza: il cittadino Di Stefano, a corredo delle braccia levate e piegate verso l’alto, le mani incrociate a mimare la presa di immaginari schiavettoni, sfodera un sorriso compiaciuto al limite del ghigno, un’ilarità beffarda denunciata dagli occhi strizzati, fessure emananti bagliori di cupa felicità acida. Sprizza contentezza biliosa, secerne allegria rancorosa, il cittadino Di Stefano, eccitato per l’imminente incarcerazione di Genovese. E ci tiene a esibirla, quella sua euforia avvelenata, per il plaudente popolo della rete. Mimica basica e forcaiola che è il biglietto da visita della propria purezza assoluta: non casuale anticipo, in forma muta, dei tribunali del popolo (sempre della rete) rilanciati e prefigurati qualche giorno dopo dal non-Leader dei 5 Stelle, a suggello del suo tour grottesco fra le tragedie del passato (l’evocazione “non-violenta” dei processi popolari istituiti dai terroristi, dopo la parafrasi blasfema di Primo Levi e le spiritosaggini macabre sullo sconfinamento oltre Hitler). Cosa c’entra tutto questo col voto per l’Europa? Nulla, se non la palese volontà di conseguirlo accarezzando ferocemente i bassi istinti degli italiani. E la loro smemoratezza. Ma in chi la memoria la conserva, la speranza resta: il cittadino Di Stefano, con la sua gestualità garrula, sguaiata e ringhiosa, è un remake 2.0 del leghista col cappio e del post-missino che sbevazza e trangugia mortadella: la fine poi fatta dai loro partiti, all’epoca trionfanti, un po’ ci rassicura. Enzo Costa


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