La presentazione di ieri, martedì 31 maggio, nella Sala della Regione Liguria di piazza De Ferrari, del libro Rime bacate (e aforismi da banco) [Editori Riuniti, 2010, 12,90 Eu] fornisce l'occasione per parlare dell'autore Enzo Costa.
Il libro - che reca il sottotitolo Poesie corrosive e pillole di saggezza scritte prima, durante e nonostante Berlusconi - raccoglie rime, epitaffi, aforismi, calembours e battute di oltre 20 anni di attività di Enzo Costa. Quest'opera ha costituito anche il nucleo centrale dello spettacolo Quanto Costa! messo in scena lo scorso aprile, come fuori programma del Teatro Stabile, al Duse di Genova. Lo spettacolo aveva come interpreti Carla Peirolero ed Enrico Campanati. Auspichiamo che questa pièce teatrale riesca ad avere un richiamo nazionale.
Enzo Costa è un rimatore di classe, arguto e pungente che come Ennio Flaiano, Achille Campanile, Fortebraccio e altre storiche firme famose della satira, sa irridere i vizi, i conformismi e le idiosincrasie dei politici e dei potenti.
Le risate che procura Enzo Costa sono risate che fanno spalancare la bocca come il cervello. Avevo sentito dire una volta che i genovesi sono attenti alla poesia poiché fa risparmiare parole; Enzo Costa per quello ha il dono della sintesi e le sue poesie, fatte di versi leggeri e veloci, racchiudono in breve un mondo. La sua satira spesso è mirata sul mondo dei politici, altre volte sui costumi, sulle mode e i vizi, tutti spietatamente colpiti da un fulmicotone satirico.
Ecco qualche flash:
- Penso da sempre che la morte sia il mezzo più elegante per defilarsi. Il modo più signorile e dignitoso di appendere la vita al chiodo!
- Se partire è un po' morire, l'istinto di sopravvivenza è più ben sviluppato tra i pendolari
- In Italia si fa di necessità vizio
- In Italia si parcheggia in doppia fila, ma il sogno proibito resta la terza
- In Italia il qualunquismo non paga: vince gratis
- In Italia leggiamo poco, di conseguenza ci beviamo tutto
Una parte del libro Rime Bacate è dedicata agli epitaffi. Divertentissimi. Eccone due. Epitaffio di Augusto Minzolini: Contrario a notizie vere / che a Silvio dessero sconforto, / lui titolò, 'Ho il raffreddore' / benché da tempo fosse morto. Epitaffio di Mara Carfagna: Ben prima della dipartita / sperimentò in modi chiari / che è vero, esiste un'altra vita / (dove si fanno i calendari).
Geniale. Io lo definirei il Woody Allen genovese. |
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