"Sciamano" è, per me, una parola evocativa: ogni volta che la sento, mi torna in mente il luogo in cui ne scoprii il significato: un ospedale. E, con esso, chi me ne svelò il senso: un insegnante. Le sue brevi lezioni nella camera dove io, bimbo, passavo le lunghe giornate del mio ricovero, erano una boccata d'ossigeno, terapeutica come le cure mediche. Se la scuola, per ogni bambino sanamente bambino, è – anche – una noiosa distrazione dal gioco, per un bimbo imprigionato in ospedale è un confortante segnale di normalità. Gli dice: "continua ad imparare, così tornerai in classe preparato": e per lui il conforto, più che nell'essere preparato, sta nell'idea che, per arrivare in classe, uscirà di lì. Ogni lezione è un annuncio di libertà, perciò resta impressa. Triste, quindi, leggere che il Policlinico di Bari rinunciava ai docenti dei bambini per i tagli di Tremonti (misura annullata solo dopo una pubblica denuncia). Brutto mettere le mani, oltre che nelle tasche dell'Istruzione, nelle speranze dei più piccoli. Enzo Costa
da L'Unità 24/08/08
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