Ogni fase storica ha la sua forza propulsiva in via di esaurimento: se quella della Rivoluzione d'Ottobre fu decretata da Enrico Berlinguer quasi trent'anni fa, quella del Billionaire l'ha sancita Daniela Santanchè mercoledì scorso. La svolta pauperista della socia in affari abbronzati di Briatore annusa lo spirito dei tempi: "La gente normale (...) ti sputerebbe in faccia" spiega la già candidata Premier della Destra nel suo outing quaresimale su Repubblica. E ad una lettura distratta ti pare che, folgorata sulla via dell'inflazione, la Nostra si accinga a devolvere locale glamour, vip e pseudovip ivi contenuti, motoscafo, Aston Martin e lifting assortiti a operai, precari e pensionati (sotto) al minimo. Poi, capisci: non devolverà un piffero. E' solo che adesso ostentare il lusso non è trendy. Si porta l'austerità. Presto sul nuovo magazine Umility Fair (da lei fondato e diretto) una confessione shock della Santanchè: "Mangio solo aragoste surgelate Findus". Enzo Costa
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