Dunque Lui ha detto che non è un santo, e che spera che Repubblica lo capisca. E non è stata, come pure l’uomo (della Provvidenza) potrebbe far pensare, un’ennesima professione di immodestia, del tipo “Non sono un santo, sono molto di più: l’Unto del Signore!”. Era proprio, salvo non improbabili smentite, una piccola ammissione di colpa di stampo montaliano (“Codesto solo oggi possiamo dirti / ciò che non siamo, ciò che non vogliamo”). Più che di colpa, di mancato merito: non è stato (ancora?) beatificato (cosa peraltro non agevole per chi, come Lui, sia scapagninamente vivissimo e vegetissimo). Una semplice confessione di un limite, quindi: ha rivelato di essere privo di aureola (ma intanto ora medita un summit con Padre Pio), e non certo di avere una qualche macchia, oltre a quelle di fard con cui si impiastriccia la faccia (chessò, la macchia di peccatore, o di mentitore, o di utilizzatore finale di escort baresi, o di corruttore amicale di avvocati inglesi).
Ma resterà comunque negli annali di storia patria, questo primo episodio del Cavaliere senza macchia (?) e senza paura che – dopo quasi un Ventennio di incessanti lavori di edificazione, restauro e lucidatura del proprio monumento – provvede, pur con mano lieve, a rigarlo. Negli annali di storia e negli archivi dei tiggì, compreso – udite udite – il Tg1 delle 13.30 del 22 luglio 2009. Un’edizione per il resto ordinaria, con un classico servizio sulla mobilitazione contro i tagli governativi al Fus definita sì trasversale, ma poi declinata con le parole al microfono di Gabriella Carlucci e al Corsera del ministro Bondi senza traccia di esponenti dell’opposizione, e con una strepitosa intervista sui problemi del calcio al tosto e ruspante sottosegretario Crimi che leggeva le risposte sul gobbo. Ma un’edizione straordinaria, per il collegamento in cui l’inviata Sonia Sarno riferiva quella rivelazione del Premier. Semmai, il punto è come tale notizia sia stata recepita dai fedelissimi teleutenti delle news di Raiuno: per chi, anche in questi giorni di sonori scottanti, non ha sentito fare parola, nel suo notiziario preferito, dell’inchiesta sulle senza pigiama a Palazzo (Grazioli) offerte dall’intraprendente Tarantini all’esuberante Presidente, cosa diavolo significherà quella frase arcana sulla propria non-santità pronunciata dal Premier? Che qualcuno sosteneva fosse munito di stigmate? E chi? Il quotidiano la Repubblica, che infatti ora Lui si augura prenda atto della verità? Direttore Minzolini, glielo spieghi! Enzo Costa
"mmh.. eppure, Presidente, io continuo a sentire odore di santità!"
L'Unità 30/07/09
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