Il tema è uguale per tutti (“Berlusconi ha ragione, il Pd torto”), con variazioni standard (“Difatti gli elettori ci premiano”, “Dovreste mollare Di Pietro”). L’esecuzione cambia: Scajola modula la melodia in un continuo contrappunto di pieni e vuoti. Lente e potenti emissioni sonore si alternano a pause solenni, con fiero sommovimento a raggiera del capo, vagamente craxiano. Cicchitto opta per il basso profilo, o meglio il basso tre quarti: esegue cioè in sfavore di telecamera, cui offre oltre metà del volto sfigurato dalla tensione e dagli occhialetti precipitati sul naso, sintonici ad una tonalità sommessa intrisa di accenti amari e ciociari. Bondi, virtuoso del registro ossequioso, si va colorando di tinte sdegnose (“Si vergogni!”), evocanti vilipendi alla Divinità arcoriana. Capezzone, esponente della scuola mutante-petulante-ammiccante, intona “Berlusconi” con l’estasiato trasporto con cui, un tempo, intonava “Divorzio e aborto”. Concupendo la telecamera e incupendo noi. Enzo Costa
Il tema di Silvio: "Dove non soooo, ma sempre trionferòòòò"
l'Unità 03/07/09
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