“Appalti e fango”, titolava Porta a Porta dopo la provvidenziale (per il Premier) pausa sanremese. Titolo efficace, con quel “fango” che evoca calunnie (“gettare fango”, “infangare”) e richiama le calamità naturali ed il loro naturale risolutore in felpa blu sedicente “alluvionato”, sinonimo vittimistico di “indagato”. Ma anche titolo spia di una difficoltà: con la destra che naviga (su fastweb e dintorni giudiziari) a vista, il combinato bendisposto verso Silvio Vespa-Minzolini fatica a trovare le parole giuste. Se il notaio del Capo se la cavicchia con astute ambiguità semantiche, è dura per il tosto Augusto: funzionano ancora omissis e furbate (“assoluzione” per “prescrizione”), ma gli editoriali-uppercut striderebbero con la nuova linea schizofrenica di Papi. Improbabile, un direttore che legga sul gobbo “Si vergognino i pm talebani che per fortuna combattono la corruzione in uno Stato di polizia il cui governo sta sgominando il Crimine!”. Enzo Costa
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