Nelle immagini della casa di riposo di Sanremo, quasi quanto il disperato dolore delle vittime colpisce l’assoluto abbrutimento dei carnefici: persone adulte, nel pieno dell’esperienza di vita, ridotte ad accanirsi con gratuita ferocia su creature indifese. Su tutto, più ancora delle botte nelle stanze, quell’“operatore” che, transitando in corridoio, rifila una gomitata a un degente senza fermarsi: pura banalità del male. Vedere un uomo degradarsi così sgomenta, così come, sotto l’orrore, non trovare in noi molto stupore. Enzo Costa
Repubblica Genova 26/01/12
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