Da un punto di vista estetico, mi è spiaciuto che la tregua armata nella guerra di secessione leghista non sia stata suggellata, nel summit indoor di Varese, o nel meeting meneghino en plein air, da un classico iconografico padano: le pose pugilistiche fra i leader. Avete presente? Anche in tempi di pace, nei vertici lumbard Bossi e questo o quel colonnello inscenano spesso ad uso obbiettivi un incrociare di guardie alte da boxeur d’antan, genere “Benvenuti contro Mazzinghi”. Sublime sfoggio di plasticità muscolare retrò che incarna la primordialità espressiva (“guardate che potenza di braccia!”) di una Padanietta da bar. In compenso lo sfidante Maroni, nel ring varesino, aveva ostentato la propria distanza politico-ideologica da Reguzzoni con un esplicito “Figuratevi se sono invidioso di uno di Busto Arsizio!”. Da appassionato del genere, non vedo l’ora che mi dica se è geloso di uno di Caronno Pertusella e indifferente nei confronti di uno di Olgiate Olona. Enzo Costa
l'Unità 30/01/12
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