Penso che ci sia un mestiere potenziale, una professione virtuale
(nel senso del web e non solo), una specializzazione ideale per
questi tempi 2.0: il fornitore di metafore a cinque stelle. Potrebbe
essere il lavoro del futuro, anzi, del presente, della diretta
streaming, in grado come è di offrire opportunità a quanti
abbiano la voglia e il talento per coglierle. Già, perché lo spazio
di mercato è grande, immenso, sterminato: il fornitore di
metafore a cinque stelle deve avere solo l’accortezza minima di
non occupare l’area delle metafore già in uso. E si tratta, quasi
superfluo specificarlo, di un’area ridottissima: ricopre un esiguo
comparto di stampo domiciliare (“Tutti a casa!”), per di più
sfruttato in modo serial-fordista, all’insegna di una produzione
standard, iterativa, priva di creatività ed innovazione, produzione
che - senza alcuna attenzione ai finimenti – prende gli utenti per
sfinimento (“Tutti a casa!”, “Tutti a casa!”, “Tutti a casa!”). Il resto
del minuscolo settore di attività è, altrettanto ovviamente, quello
della metafora mortuaria: “Siete tutti morti!”, “Cadaveri
putrefatti!”, “Zombie!”, “Dead men walking!” (produzione,
quest’ultima, di nicchia, per rari utenti anglofoni), e via sfornando
pedissequamente le solite, identiche, noiosissime raffigurazioni
obitoriali che, pur avendo fidelizzato una limitata quota di target
abitudinario, bisognoso (per una sua limitatezza mentale con
inclinazioni sepolcrali) di sentirsi ripetere a ciclo continuo un
limitato rosario di immaginette macabre, stanno ormai
configurando una sorta di macabra ironia della sorte: nel loro
essere mortalmente scandite e ri-scandite all’infinito dal non-
Leader e dai devoti sottoposti, tali trite metafore funebri suonano
logore, consunte, marce, decomposte. Paiono come feralmente
esalate dalla esausta bocca circondata da baffi e barbetta del
non più giovane Necrologo, così come dai cavi orali dei suoi più
o meno imberbi discepoli, tutti quanti, atroce paradosso
metaforico-mortuario, linguisticamente rigidi, fissi, stecchiti come
salme nel loro asfittico scandire quegli eterni ritornelli cimiteriali.
Che, per di più, a fronte del non perire affatto delle “vittime”
metaforizzate, ritornano loro in bocca con un retrogusto avariato.
Ed eccolo, quindi, l’immenso spazio di mercato che si prospetta
per un volenteroso fornitore di metafore a cinque stelle: per
quanto, va detto, il concetto di base da divulgare sia rozzo,
primitivo, basico, così sintetizzabile: “Noi siamo gli unici validi,
tutti voi invece fatte schifo”, ebbene, dicevo, per una simile
“idea”, pur primordiale, esiste un mare aperto, un oceano
sconfinato (tanto per usare un paio di facili metafore acquatiche)
di metafore non-mortuarie. Da quelle botaniche (“Siete mimose
appassite!”) a quelle automobilistiche (“Avete fuso il motore!”), da
quelle meteorologiche (“Grandinate decreti!”) a quelle
micologiche (“Siete amanite falloidi!”): sono solo piccoli esempi e,
lo ammetto, anche piuttosto banali. Ma non quanto, converrete
con me, la solita solfa delle metafore ferali a cinque stelle.
Dunque, fatevi sotto, aguzzate la creatività lessicale e proponete
al non-Leader e ai suoi devoti sottoposti le metafore più originali
e, soprattutto, vitali. Fatelo al più presto, mi raccomando, prima
che non-Leader e devoti sottoposti, a furia di auto-esiziali
metafore mortuarie, passino a miglior vita non-politica.
Enzo Costa
l'Unità 09/02/14
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