Blogautore su Repubblica.it Sito ufficiale ... Vignette di Aglaja icone-fbEnzo su Facebook Sabato 29 novembre 2014, ore 16:30, presso il museoteatro della Commenda di Pré (Genova), INAUGURAZIONE MOSTRA "TRA IL DIRE E IL DISEGNARE C'E' DI MEZZO IL MARE" Un mare di culture, integrazioni, divagazioni per la matita di Aglaja e la penna di Enzo Costa. Con la partecipazione musicale di Roberta Alloisio e Mauro Sabbione.

mercoledì 15 aprile 2009

I SEMIFRESCHI - RADIOGRAFIA DI UN TERREMOTO CATODICO L'Unità 12/04/09


Certo, rispetto al Premier che, in piena crisi Alitalia, plana con l’elicottero di Stato sulla Beauty Farm Méssegué, meglio il Premier che, in pieno disastro terremoto, plana su L’Aquila. E, in barba a ogni allergia al Capo, uno si impegna ad apprezzare quel segno di presenza sopportando i segnali di presenzialismo che lo corredano: le visite agli sfollati con apposito look informale che fa tanto “uomo del fare”; le incongrue parole sulla Pasqua da trascorrere al mare e sulla crema solare da spalmarsi (accolte bene dai destinatari, a triste riprova di una sintonia tra Eletto ed elettori fondata sul “battutese” televisivo spacciato per anni dal primo ai secondi); le conferenze stampa quotidiane, rubrica fissa che ricalca analoghi tormentoni partenopei (sul luogo del disastro ambientale), a cavalcare l'onda emotiva e (forse) i sondaggi positivi, con sfoggio di mimica telegenica atta a raffigurare la tosta operatività del Leader, celebrata per iscritto dai cronisti embedded, da Minzolini in giù. Più in generale, ci si adatta ad accettare la cannibalizzazione catodica della tragedia: con inevitabile (ma perché?) indotto pre e postprandiale a base di Cucuzza, Sposini e D'Urso, reduci e prossimi ad efferate gossipate ma intenti ad ora a focalizzare il lato umano del dramma, a volte anche umanamente, con le classiche retoriche a fin di bene, e di propaganda. Vero, le Carfagna e Gelmini che la sera dopo il sisma bivaccano a “Matrix”, non sono digeribilissime. E ancora meno nelle successive passerelle umanitarie in favore di telecamera, come il resto del battaglione ministeriale in missione superflua immortalato dai tiggì. Mentre il Vespa del “Porta a Porta” speciale della prima sera che, dopo un sensato sorvolo sul luogo della catastrofe, si strugge su un peluche spuntato fra le macerie, ti imbarazza un po’: non per la scena in sé, legittimamente patetica, ma perché ti evoca il cinico brandire, da parte del conduttore, altri tragici oggetti (lo zoccolo di Cogne, la bicicletta di Garlasco). Ma è ad un punto preciso di quel “Porta a Porta”, che la tua resistenza cede: quando, presenti i ministri Maroni e Matteoli (e soffocata la domanda spontanea “ma la sera del terremoto non dovevano essere a lavorare, invece che in tivù?”), il Premier intima via telefono a Maroni di provvedere all’invio di nuovi vigili del fuoco. Delle due l’una: o gliel’aveva già detto, e lì recitava a mo’ di reality; oppure, invece di interloquire coi ministri nei luoghi deputati, lo faceva alla tele per fare più scena. In ogni caso, una brutta scena. Insopportabile. Enzo Costa


la telefonata di Berlusconi a Porta a Porta

L'Unità 12/04/09

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