Blogautore su Repubblica.it Sito ufficiale ... Vignette di Aglaja icone-fbEnzo su Facebook Sabato 29 novembre 2014, ore 16:30, presso il museoteatro della Commenda di Pré (Genova), INAUGURAZIONE MOSTRA "TRA IL DIRE E IL DISEGNARE C'E' DI MEZZO IL MARE" Un mare di culture, integrazioni, divagazioni per la matita di Aglaja e la penna di Enzo Costa. Con la partecipazione musicale di Roberta Alloisio e Mauro Sabbione.
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domenica 26 ottobre 2014

I LANTERNINI - SERVIZIO SARCASTICO da Repubblica Genova 26/10/14

L’infelicissima frase di Burlando contro Primocanale ci ha quasi fatto rimuovere Travaglio che, prima di fuggire da Santoro come una Santanché molto più di destra, sa che Burlando è colpevole: lo si vede dal suo sarcasmo inversamente proporzionale alla sua conoscenza della realtà genovese, dal suo aborrire l’idea di ascoltare l’imputato. Repertorio per la ola dei web-ultrà. Burlando dà pure l’idea che, se fosse stato in studio, non gli avrebbe allegramente spolverato la sedia. Per Travaglio, una colpa grave. Enzo Costa


Repubblica Genova 26/10/14

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lunedì 21 gennaio 2013

I SEMIFRESCHI - CHIARI DI LUNEDI': UN TIPO EMERGENTE: L’INDEFESSO CELEBRANTE IL PAPI DEBORDANTE da l'Unità 21/01/13

Due settimane fa ho descritto il candidato sghignazzante a 5 Stelle, quel tipo umano che arreda i non-comizi di Grillo esibendosi, per l’appunto, in sghignazzi assortiti emessi dal fondo del palco ad ogni feroce “verità” berciata dal suo non-leader. Oggi passo ad un altro carattere emergente: l’indefesso celebrante il fu premier Papi debordante. Un tipo ufficialmente non schierato, né tantomeno stipendiato dal Cavaliere, che dirige o scrive su giornali indipendenti, interviene in varie emittenti, twitta a spron battente, quasi esclusivamente sulle gesta elettorali di Silvio. È quello che, ai titoli di coda del suo show da Santoro, parlava di “rimonta”, in spasmodica attesa di sondaggi che la attestassero. Quello che, due giorni dopo quello show, titola in prima pagina che Lui risale da uno a cinque punti, e poi, leggendo l’articolo all’interno, si scopre che un noto sondaggista parla di una probabile risalita di un punto, mentre i cinque punti di prima pagina sono di imprecisati sondaggi citati da appositi berlusconidi. È quello che, a furia di dirla e ridirla, fa della rimonta una profezia che magari non si avvera del tutto, ma un po’ sì. Quello che omette di specificare che, fino ad una decina di giorni fa, la Lega correva da sola, per cui nei sondaggi il centrodestra mancava dei suoi voti, ecco spiegata gran parte della “rimonta”. Quello che ancora deplora l’alleanza Brancaleone dell’Unione nel 2006, e nulla dice dell’accozzaglia della libertà Pdl-Lega Nord-Grande Sud-Fratelli d’Italia-Samorì-Storace e via ammucchiando. Quello per il quale Papi, sparante su tutti i canali insulti, bufale, oscenità, smentite di smentite (più gag da avanspettacolo), è sempre “un combattente”. E mai “senza vergogna”. A ben guardare, almeno in parte, è “un combattente” anche lui. Enzo Costa


 l'Unità 21/01/13

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mercoledì 9 novembre 2011

I LANTERNINI I – IL DRAMMA DELLA CASA da Repubblica Genova 10/11/11

Ripenso alle immagini strazianti del programma di Santoro: il povero Scajola che, braccato da un cronista mentre deambula alacremente, svela il suo dramma: sì, aveva detto che avrebbe lasciato la casa ricevuta a sua insaputa mettendola in vendita, ma – non avendo ancora trovato l’acquirente – gli tocca dormirci dentro. Io qui al calduccio nella mia casetta di Sori, il fu ministro mio corregionale costretto a desolati pernottamenti capitolini nella sua triste dimora vista Colosseo: il senso di colpa mi divora. Enzo Costa


Repubblica Genova 10/11/11
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lunedì 20 giugno 2011

I SEMIFRESCHI - CHIARI DI LUNEDI': EMOZIONI D’ORDINE da l'Unità del 20/06/11

Bello, Brunetta che - dalla Gruber - imputava il voto sul nucleare all’emotività sprizzando razionalità da tutte le smorfie e gli urletti. Sublime, da Santoro, mentre incarnava il Logos secernendo anatemi apodittici su Bersani e sinistra quasi tutta (ha risparmiato mio zio, che vota Pd), ed esibendo un classico del suo illuminismo ministeriale: strillare a pappagallo un unico concetto (talvolta) o epiteto (spesso) contro il Nemico di turno. Ora mi sfugge il refrain berciato ad Annozero: da emotivo, mi spavento per i dettagli e non bado all’essenza filosofica. Ma su Otto e mezzo mi sono applicato, annotando la razionalissima minifilippica brunettiana contro gli pseudoartisti che non fanno cultura. L’indomani, il ministro dileggiava e seminava razionalmente una precaria, e io mi rammaricavo: siamo così emotivi che votiamo sordi alle massime kantiane di Papi sul bungabunga. Enzo Costa 


l'Unità del 20/06/11
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domenica 31 ottobre 2010

I SEMIFRESCHI - I PULLMAN DELL'ORRORE CATODICO da l'Unità del 31/10/10

Ma cosa porta i turisti dell’orrore ad Avetrana? Cos’è che li conduce fino a quel remoto luogo del delitto, prima ancora dei pullman che occhiutissime agenzie di viaggi low-cost hanno riconvertito da scarrozza-massaie deportate per spaccio di pentole a family-mobile per il grandtour garage di zio Michele-uliveto del rogo del cellulare-pozzo di campagna in cui provare la vertigine dell’abisso?
Certo, la naturale, morbosa pulsione per il Male, per il Vuoto che conforta quando lo si scruta negli altri, per la Disgrazia che ci sfiora ma non ci tocca (Grazia ricevuta!), sia essa un pauroso incidente d’auto o un omicidio primordiale e postmodernamente amorale. Ma c’è qualcosa di più, che fa da primo motore immobile a quegli amorevoli papà che tengono per mano i figlioletti attorno al buco che ha inghiottito la povera Sarah, a quelle giovani coppie in pellegrinaggio presso il portone che ha custodito un’indicibile violenza, a quegli italiani annusanti l’odore di morte che emana una villetta dall’estetica efferata come quelle di tanta povera gente. A trascinare lì quelle facce normali è l’ordinario orrore catodico, l’agghiacciante indotto televisivo di una tragedia, indotto che ogni giorno, inesorabilmente, quella tragedia la mastica, rumina, digerisce, vomita e rimastica, ingigantendola e sezionandola. È il ciclo continuo Giletti-Sposini-Venier-D’Urso-Panicucci-Vinci-Vespa-plastico-inviati-avvocati-criminologi-addetti agli orrori-passanti intervistati-vicini interpellati-“rivediamo cosa disse Sabrina”-“risentiamo Cosima”-“riascoltiamo Concetta” (chiamati coi soli nomi di battesimo, come gli internati del Grande Fratello). Una fabbrica fordista di Nulla eterico che da mattina a sera, da Uno Mattina a Porta a Porta, lavora il Dolore grezzo conciandolo e sconciandolo, sminuzzandolo e serializzandolo, rendendolo telegenico come altri fortunati tormentoni del video, dalla pornografia sentimentale di Uomini e Donne ai tormenti dei sedicenti talenti di Amici.
Il risultato è la costruzione di un’umanità-audience così rimpinzata di parole e immagini oscene da non poterne percepire la tossicità, la ripugnanza, l’orrore. Anzi, da aver patologicamente bisogno di nutrirsene anche dal vivo, a costo di pagarsi il viaggio in pullman, per sedare le crisi d’astinenza da (rari) buchi dei palinsesti (alla faccia della sentenza interessata “la tv non condiziona!”).
Un effetto mirato: quando si azzera il pensiero dei cittadini, è più facile fargli credere che l’Osceno sia il vaffanbicchiere di Santoro, o un’inchiesta di Report, o un programma di Fazio e Saviano. Enzo Costa


l'Unità 31/10/10
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mercoledì 27 ottobre 2010

I SEMIFRESCHI: VERSANTE LIGURE - TELE NON VISIONI da OLI n°275 del 27/10/10

Report, Santoro, Fazio,
Saviano: ormai la lista
di chi pagherà dazio
s’ingrossa a d’occhio vista.
E chi tace a ’sto strazio
o è cieco o è Masichista.


da OLI

27/10/10

lunedì 15 marzo 2010

I SEMIFRESCHI - CHIARI DI LUNEDI': SPARLA CON LORO da l'Unità del 15/03/10

Perché dubitare della loro buona fede? Magari i papisti sono davvero convinti dell'innocenza di Papi nei suoi cinguettii telefoninici con Innocenzi e Minzolini, della sua colpevolezza zero nel voler far fuori Annozero e del suo buon diritto di impedire il diritto di parola di Mauro e Scalfari a Parla con me (non risultano chiamate di Silvio per fare scarabocchiare le vignette di Vauro, cestinare le battute di Vergassola e dettare i titoli di Tv7, ma attendiamo lo sbobinamento completo dei nastri). Gasparri dice che la difesa delle trame del Capo è una battaglia per la libertà dell'informazione? Lo credo sincero: per lui, “liberale” è chi briga per vietare e zittire. Ma lo aspetto al varco: se putacaso (ipotesi di fantascienza) dagli sviluppi dell'indagine risulterà che Silvio non concordava editoriali col direttorissimo, e di Santoro e Dandini diceva "non gradisco ma non interferisco", ne chieda le dimissioni per omissione (d'abuso) d'ufficio. Enzo Costa




Il "direttorissimo" si autoassolve

l'Unità 15/03/10

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mercoledì 10 marzo 2010

I SEMIFRESCHI - VERSANTE LIGURE: PENSIERO MINZOGNERO da OLI 10/03/10

Santoro e Floris? Giusto

zittirli, siam vicini

al voto, ergo, presto

da news si disinquini:

principio aureo e Augusto

(nome di Minzolini).

Enzo Costa



da OLI Osservatorio Ligure sull'Informazione n. 252, 10 Marzo 2010
 
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mercoledì 24 febbraio 2010

I SEMIFRESCHI - BRUNO L’INQUISITORE E MICHELE L’INTENDITORE da l'Unità 24/02/10

Lunedì Vespa ha inchiodato i teleutenti alle loro poltrone e Santoro alle sue responsabilità. Lievemente stizzito perché quest’ultimo, ad Annozero, lo aveva mostrato mentre – alla presentazione del proprio libro d’ordinanza - incalzava il Premier con due domandine sui suoi weekend con il nipotino e su come festeggiava San Valentino, il conduttore di Porta a Porta replicava da parcondicio sua: irradiando, dopo la riproposizione santoriana di quei suoi quesiti sbarazzini, lunghi spezzoni di trasmissioni dello stesso Santoro. Contro 120 secondi circa di un giorno da Vespa lontano dal suo studio ma vicino vicino al Cavaliere, una decina di minuti di dieci anni da Santoro in diretta televisiva. L’audience forse sarà salita, di certo le responsabilità dell’incauto Michele erano evidenziate: nel 2001 dedicava una puntata a Berlusconi malgrado il suo rifiuto di partecipare, beccandosi durissime accuse di faziosità da una garante di obiettività quale Alessandra Mussolini. Un filmato choc seguito da altre immagini eloquenti: Santoro che parla delle domande rivolte a Berlusconi dall’Economist, che si occupa delle dichiarazioni di Spatuzza, che intervista Patrizia D'Addario, e via esibendo alla corte catodica le prove della colpevolezza dell’imputato. Sì, Santoro – ben descritto da quel non sommario campionario del suo repertorio – è colpevole di parlare senza reticenza nel servizio pubblico di persone, notizie e presunti reati di notevolissima rilevanza, di cui hanno parlato e parlano giornali nazionali ed internazionali, oltre che le tv di tutto il mondo (un po’ meno la nostra). La requisitoria di Vespa è stata efficace, pur se non esaustiva. Mancavano le trasmissioni di Santoro, andate in onda durante il governo Prodi, che non facevano sconti al centrosinistra, impietose nel rivelarne limiti (ad avviso del conduttore) e divisioni, nel denunciare i guai giudiziari di Mastella, nell’attaccare diversi provvedimenti dell’esecutivo (come la riforma dell’ordinamento giudiziario). Sarebbe saltato ancora più agli occhi che Santoro ha il vizio di fare un giornalismo non accomodante, qualunque sia la maggioranza governante. Peccato anche che Vespa non abbia parlato degli anni in cui Santoro ha taciuto perché così aveva voluto il politico del quale oggi, grazie al conduttore di Porta a Porta, sappiamo come festeggia San Valentino. E peccato che Vespa non abbia fatto vedere, a mo’ di pubblicità comparativa, cosa succedeva nella sua trasmissione in contemporanea ai misfatti dell’imputato Santoro: quando quest’ultimo incalzava il Cavaliere assente facendo inviperire la Mussolini, lui gli forniva una scrivania di ciliegio su cui firmare il Contratto con gli italiani poi non esattamente onorato. Poco prima che lo scriteriato Santoro rivolgesse domande alla escort preferita da Papi, lui concedeva un paio di ore a Papi medesimo affinché ci illuminasse sul caso Noemi dall’alto della sua autorevolezza e di un titolo inequivocabile: “Adesso parlo io”. Poi i fatti accertati hanno parlato in un altro modo. Ma non c’è stato, sul tema, un altro Porta a Porta. Enzo Costa

La misurata replica di Vespa a Santoro

l'Unità 24/02/10

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domenica 17 gennaio 2010

I LANTERNINI - LA PROVA BALZANI da Repubblica Genova 17/01/10


Giovedì sera, intervistata da Davide Lentini di Primocanale, la neoparlamentare europea del Pd Francesca Balzani sprizzava competenza, affidabilità, serietà e simpatia. Parlava dell’Europa dimostrando di crederci, immune com’era da ogni retorica europeista: l’arma più efficace contro le retoriche antieuropeiste. Più che riconciliare con la politica, la faceva ritrovare (un’idea alta e civile della politica così forte che resisteva anche se, pochi minuti dopo, toccava gustare Cota e la Mussolini da Santoro). Enzo Costa


Il côtè di Cota

Repubblica Genova 17/01/10

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lunedì 14 dicembre 2009

I SEMIFRESCHI - CHIARI DI LUNEDI' : MI SALVO IN LERNER da l’Unità 14/12/09


Questa è una confessione di vanità giornalistica: quella che mi ha obnubilato sentendo Gad Lerner all’Infedele rimarcare l’impar condicio catodica fra il caso Papi-escort e quello Marrazzo-trans. Nascosto da Raiset il primo (Santoro a parte), stramostrato il secondo. Linea dettata dalla destra politico-mediatica che, da Porta a Porta in giù, aveva decretato l’impresentabilità della D’Addario e ora decreta l’ineluttabilità di Natalie & C. La prima, giacché inguaiava un Premier azzurro giunto a voler candidare fanciulle disponibili, era scandalosa e indegna di fede e visione. Le seconde, giacché imbarazzano un Governatore rosso (dimessosi e non propenso a candidarle), sono teleappetibili. Ma è quanto avevo scritto in un Chiari di lunedì! Mi sono pavoneggiato, lagnato (“Gad poteva citarmi!”) e vergognato di me: che vizi da pennivendolo!. Poi, udendo Buttafuoco dare del sessantottino libertario a Papi, mi son detto che i miei erano peccati veniali. Enzo Costa


In GAD we trust

l'Unità 14/12/09

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lunedì 30 novembre 2009

I SEMIFRESCHI - CHIARI DI LUNEDI': DESTRA TRANSIGENTE da l’Unità 30/11/09


Impossibile narrare meglio di Michele Serra (nell’Amaca di giovedì) l’indotto catodico del pasticciaccio brutto di via Gradoli: uno sdoganamento del trans, spalmato sui palinsesti come un crepet qualsiasi, nello spettro di format che va dal contenitore pomeridiano di raccolta differenziata per massaie/i al talkshow di seconda serata con (ab)uso di terza Camera. Con effetto straniante e poi, rapidamente, omologante, da marziano a Roma di Flaiano. Possibile unire una chiave politica: ricordate la D’Addario da Santoro? La destra partitica e mediatica si stracciò le vesti brigando per stracciare il canone di un servizio pubblico che dava scandalo dando voce (un’unica volta!) a una escort. Ora che Vespa, come Giletti, D’Urso & C., tuba con Natalie & C., i berlusconidi tacciono o ammiccano: la vita spericolata di un Governatore rosso (dimissionario, che non candidava trans) si può serializzare in tv. Non è mica quella di un Premier azzurro in carica. Enzo Costa


La nuova star della tv dei bambini


l'Unità 30/11/09


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